2010 / Il fattore tempo è strumento immediato dell'idea

2010

Negli ultimi anni della sua vita, Marescalchi affronta un cambio di prospettiva che non riguarda tanto i soggetti, quanto la corporeità degli oggetti rappresentati. La sua attenzione al mondo naturale si intensifica, alimentata da un profondo interesse per le simbologie zoologiche presenti nelle culture e nelle letterature.

Tigri, pantere, uccelli, pesci, scimmie, capre e serpenti, dipinti con l’inchiostro secondo la tecnica orientale, incarnano una forza espressiva in cui rapide macchie e sfumature monocrome evocano un linguaggio neoespressionista, lontano dall’illustrazione analitica dei bestiari.

Questi animali, spesso intrecciati con quadrati magici e numeri ciclici, invitano alla contemplazione e rappresentano un dialogo profondo tra arte, matematica e misticismo.
In questo periodo emergono nuovi simboli, come il Kailash, il nodo o chiodo, e le esplosioni, che assumono un ruolo centrale nella sua poetica. Marescalchi continua così a esplorare i confini tra corporeità, spiritualità e natura, raggiungendo una sintesi di grande intensità concettuale.

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