Archivio mostre di Bobo:
1989 - 2025

Work in progress
Work in progress
"Si Dice di Colui" di Andrea Marescalchi si situa tra un’"esposizione" in uno zoo e un museo di storia naturale. È, molto semplicemente, uno struzzo interamente fatto di carte da gioco, con la testa conficcata nel terreno che copre il padiglione. L'uso delle carte appare particolarmente appropriato come riferimento all'elemento del caso, che determina le sorti della vita.
Nel caso di Jack Richardson, il caso lo ha condotto inesorabilmente nell’incubo della dipendenza, sempre alla ricerca della combinazione perfetta. Per lo struzzo, invece, il caso ha trovato una sua collocazione in un padiglione, in un parco, ai piedi dell’edificio delle Nazioni Unite. Di conseguenza, ha scelto di comportarsi con naturalezza e di cercare di scomparire.
"Il gioco non è entrato improvvisamente nella mia vita. A dieci o undici anni, mia madre, che mi riteneva straordinario, mi regalò una mini roulette come regalo di Natale. Il tavolo da gioco consisteva in una piccola striscia di tela cerata con tutti i ganci e i numeri dipinti sopra. Non ho mai saputo perché scelse proprio questo giocattolo; non ricordo di averlo mai chiesto. Ma, come ho detto, esigeva molto da me e mi spingeva a fare le cose più strane, come studiare il latino e imparare a ballare il tip tap, per assicurarsi che non potessi mai essere scambiato per un qualsiasi altro ragazzo del vicinato."
Jack Richardson, "Memorie di un giocatore"
Comunicato stampa
ANDREA MARESCALCHI DA ALEXANDRE MOTTIER – Se la mucca muggisce, la tigre ruggisce. Si sentiranno molti ruggiti alla Galerie Alexandre Mottier, 17 boulevard Georges-Favon, fino al 20 dicembre. L'italiano Andrea Marescalchi, 44 anni, vi espone infatti i suoi ritratti di tigri. Le immagini contengono numeri. Addizionati verticalmente, orizzontalmente e in diagonale, danno sempre 65 come risultato. Età della pensione o esoterismo? Non si sa, ma il catalogo cita alla rinfusa la Genesi, Isidoro di Siviglia, Lévi-Strauss e Plutarco, il che suggerisce alte ambizioni. Alcuni serpenti accompagnano l’allestimento, il che lascia pensare a un'esposizione densa di significati. Ma niente paura, potete anche limitarvi a guardare.
Andrea Marescalchi, romano di nascita ma fiorentino di adozione, ha completato la propria formazione artistica avviata all'Accademia lavorando a fianco di Sol Lewitt e Alighiero & Boetti. Ideatore e animatore di "Importò d'Italie" con Pancrazzi e Riz a Porta, si dedica da tempo a una ricerca artistica che predilige il disegno e ama esplorare le possibilità variabili - a macchie o disteso, denso o diluito, monocromo o policromo - dell'inchiostro.
Aspetto tipico della produzione recente di Marescalchi è la visione ravvicinata di una fauna che crea rapporti ideali e simbolici con l'essere umano.
II tema ornitologico, già trattato plasticamente da Marescalchi, viene qui affrontato con un lieve gusto orientale impreziosito dalla scelta cromatica degli inchiostri. Alla base del disegno un "dripping" leggero e su "scala ridotta" favorisce il disporsi autonomio della materia entro confini grafici determinati dall'artista.
A questa sorta di comunione tra concentrazione e pratiche di origine surrealista, Marescalchi integra il dato umoristico delle carte da gioco quali presenze determinanti e complementari di volontà e casualità.
Bibliografìa: Méditations, 1997.
[a. sa.]
Esperto di numeri primi e di numerologia, cultore del nastro di Moebius, pittore di montagne e animali secondo la tecnica cinese dell’inchiostro, Andrea Marescalchi utilizza lo spazio della galleria in questo modo: al piano sulla strada sistema quadri di isole, nel seminterrato nodi e pesci di profondità, quasi come se le isole fossero ancorate ciascuna al suo pesce. Il titolo della mostra è, infatti: isole annodate a pesci.
Marescalchi non rappresenta le isole in generale, ma solo quelle che stanno in relazione con esperienze di carattere umano, come per esempio l’isola dell’apocalisse di Giovanni, e studia il perché delle loro forme, quasi che esse, nella loro casualità, abbiano a che fare con il pensiero. Ma dalla sicurezza che ci ispira un’isola in pianta, la sua visione dall’alto, la sua mappa, Marescalchi ricorda subito la forma di una nuvola che dall’isola si può vedere, guardando dal basso, sdraiati a mirare il cielo, e subito la forma dell’isola si trasforma, sembra un drago, come una nuvola. Capita qui a proposito una poesia di Sandro Penna che dice:” Al pari di un profilo conosciuto/ o meglio sconosciuto/ senza pari tra gli altri animali/ unica terra/ il tuo volto casuale quanto amai”.
I nodi, nella loro complessità topologica e simbolica, nella loro scientificità, assicurano un legame tra la terra e il cielo, ma la loro azione continua nel profondo del mare che circonda le isole, là dove i pesci, che a quelle distanze dal sole sono draghi davvero, fingono di essere il sole.
Testo della mostra
Comunicato stampa
Il Bosco dei Poeti al MART di Rovereto, 2024
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